COLOSSEO
ALESSANDRO SEVERO, aureo.
La costruzione dell’Anfiteatro Flavio, più comunemente
Colosseo, fu iniziata nel 72 dall’imperatore Vespasiano, della dinastia flavia. Venne
inaugurato nell’80 dall’imperatore Tito, suo figlio e successore che per l’occasione fece battere un
sesterzio. Venne terminato da Domiziano.
Questa monumentale opera architettonica, sorta sopra un
laghetto artificiale che Nerone aveva fatto realizzare in uno dei giardini
della Domus Aurea, prendeva il nome dalla colossale statua in bronzo di Nerone che
sorgeva nelle immediate vicinanze vicinanze. A
sinistra dell’anfiteatro vi era una fontana detta Meta Sudans, dall’altro lato, nella
moneta, si vede edificio e un porticato.
E’ il più grande anfiteatro mai realizzato, in grado di offrire
sorprendenti apparati scenografici e di servizi per gli spettatori. Accolse
spettacoli di grande richiamo popolare, come le venationes, simulazioni di caccia
ad animali feroci ed esotici o i munera, i combattimenti e giochi tra gladiatori.
Ai tre ordini architettonici sovrapposti, formati da ottanta arcate con altrettante statue, era sovrapposto il quarto suddiviso in riquadri intervallati da finestre. Sulla sommità i marinai della flotta imperiale erano in grado di stendere il cosiddetto velarium, un’immensa copertura per riparare gli spettatori dal sole e dalla pioggia, che veniva stesa, su corde tese su supporti in muratura e in legno. L’entrata degli spettatori era molto bene organizzata attraverso accessi che convogliavano il pubblico ai vari ordini di gradinata in laterizio rivestite in marmo o al loro specifico posto riservato. Durante gli spettacoli l’arena era organizzata in modo tale che, dai sottostanti sotterranei, attraverso montacarichi e ascensori, potessero emergere da una fitta serie di gallerie e alloggiamenti, le attrezzature sceniche, gli animali o i gladiatori.
TITO, sesterzio.
Durante il regno di Macrino il colosseo si incendiò, fu restaurato da Elagabalo e una seconda inaugurazione venne festeggiata nel 223, sotto Alessandro Severo che commemorò l’evento sulle monete. Sui sesterzi di Alessandro Severo all’interno del Colosseo due gladiatori combattono nell’arena, a destra dell’anfiteatro un tempio, l’imperatore è nell’atto di sacrificare e sullo sfondo la Meta Sudans.
Gordiano III completò altre ristrutturazioni e un nuovo incendio colpì il Colosseo nel 250, costringendo Traiano Decio a nuovi lavori. Nel 405 l’Imperatore Onorio abolì gli spettacoli gladiatori, consegnando di fatto il Colosseo a un lento declino.
ALESSANDRO SEVERO, sesterzio. RIC 410
Di fronte
all’anfiteatro flavio era il tempio di Venere e Roma
con l’antistante ampia piazza
sulla quale
incombeva la colossale statua radiata di Nerone.