COLONNA
TRAIANA
TRAIANO, sesterzio.
Apollodoro
di Damasco, l’architetto e ingegnere che costruì il ponte sul Danubio, la
Basilica Ulpia, del Porto di Traiano, fu anche
l’artefice della colonna Traiana.
Essa era collocata nel Foro di Traiano, alle spalle della Basilica Ulpia, tra le due biblioteche.
Il fusto della colonna, alto 27 mt. e largo 3,80, era costruito con 17 blocchi cilindrici cavi per permettere la salita interna attraverso una scala a chiocciola di 180 gradini.
Inaugurata nel
113, la sua superficie esterna era decorata con un fregio a spirale di 200 mt di lunghezza. Questo si sviluppava su 23 giri con
bassorilievi che illustravano le imprese di Traiano in Dacia. Le due guerre e
le sei campagne daciche che ebbero corso tra il 101 e
il 106 vengono descritte attraverso l’ordine cronologico degli avvenimenti con
circa 2500 figure alte tra i 50 e gli 80 cm. Un ulteriore segno della genialità
dell’artista che la realizzò è il curioso particolare dell’altezza del fregio,
mai costante ma crescente con l’altezza della colonna (da 0,90 a 1,25 mt.), in modo da correggere la deformazione prospettica
verso l’alto.
Il fusto era poggiato su un basamento che era camera sepolcrale e accoglieva l’urna d’oro con le ceneri dell’imperatore.
La colonna era sormontata dalla statua in bronzo di Traiano (sostituita da papa Sisto V con l’attuale statua di S. Pietro nel 1587).
TRAIANO, denario.
Esterno e sezione della colonna traiana.